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La vastedda della Valle del Belice DOP

È l'unico formaggio di pecora siciliano a pasta filata. Fu un antico casaro siciliano che, lavorando il latte delle sue pecore dal quale produrre formaggio, mise la pasta nelle fuscelle, i caratteristici contenitori di giunco. Quando la lavorazione iniziò ad inacidirsi a causa del caldo, l'antico casaro tentò di porvi rimedio immergendola in acqua calda, come per la ricotta. Grazie a quella particolare tecnica la pasta iniziò a filare, posta poi in un piatto prese la caratteristica forma a focaccia. Fu così che nacque la prima forma di Vastedda della Valle del Belice.

Un po' di storia

Il formaggio è una conservazione del latte tra le più antiche. Si dice che sia nato per sbaglio. Un pastore per trasportare il latte da un posto all'altro, lo mise legato in uno stomaco di capra. Quando arrivò a destinazione, scoprì che il latte era diventato un composto giallino e granuloso. Il pastore lo assaggià e si accorse che era buono. È così che ha inizio la lunga storia del formaggio e dell'industria casearia.

Le caratteristiche

La pasta è di colore bianco omogeneo, liscia, non granulosa, con eventuali accenni di striature dovute alla filatura artigianale. L’occhiatura deve essere assente o molto scarsa, così come la trasudazione, mentre l'aroma, è quello caratteristico del latte fresco di pecora dal sapore dolce, fresco e gradevole, con venature lievemente acidule. La sua percentuale di grasso non è inferiore al 35% sulla sostanza secca, mentre quella di cloruro di sodio non supera il 5% sulla sostanza secca.

Tutti gli ingredienti

Asparago sovrano

Prodotto nell’entroterra siciliano, tra le province di Enna, Catania e Caltanissetta nella culla del granaio degli antichi Romani. In un’area collinare dove il sole cocente ed i terreni aridi conferiscono all’asparago un sapore delicato e allo stesso tempo sapido e armonioso. Le tecniche colturali a basso impatto ambientale secondo i principi della lotta integrata e della buona pratica agricola, il rispetto scrupoloso del disciplinare di produzione e delle pratiche di buona prassi igienica ne assicurano ottime caratteristiche igienico-sanitarie. L’asparago coltivato appartiene alla specie Asparagus officinalis, ricca di fibra ed elementi minerali fondamentali per l’uomo.


Puoi trovarlo in Robba

Carpaccio di Vacca Cinisara

La Cinisara è una razza autoctona siciliana, originaria di Cinisi, nel palermitano, allevata allo stato semibrado; questa razza si contraddistingue per il caratteristico mantello nero uniforme, presenza di corna con la caratteristica forma “a lira” e forte scheletro.I muscoli pregiati della coscia vengono massaggiati con una concia composta da sale marino, aromi naturali, spezie ed erbe aromatiche selvatiche della zona. I pezzi vanno poi ripuliti dal sale in eccesso e lasciati riposare in frigorifero per 24 ore. Tale operazione viene ripetuta due volte. Quindi si procede alla pulitura accurata dai residui della concia; segue l’asciugatura. Dopo una stufatura di 5-6 giorni, il carpaccio viene trasferito in camera di stagionatura dove, a 12°C per almeno 30 giorni, rimarrà appeso con un gancio. È durante questa fase che il prodotto diventa sempre più saporito acquisendo quei profumi che lo rendono unico.


Puoi trovarlo in La Ruota del Carretto Siciliano

Cipollotti freschi

Ricchi di sodio, potassio, calcio e fosforo, i cipollotti sono bulbi di cipolle non completamente formati. Ottimi sia crudi che cotti, hanno un sapore delicato se paragonati alla cipolla matura ed esistono sia bianchi, sia rossi.


Puoi trovarli in Piacere Nostro

Coppa di Suino Nero dei Nebrodi

Trancio di muscolo del collo, salato, aromatizzato al pepe nero. Questa razza suina è una delle poche sopravvissute in Italia: di taglia piccola e mantello scuro, caratteristica delle razze suine autoctone italiane, è allevata allo stato semibrado e brado. Il nero dei Nebrodi offre carni di altissima qualità.


Puoi trovarlo in Zagara Bianca

Farina di grani antichi siciliani

In Sicilia, si hanno notizie indirette di coltivazioni di frumento da reperti archeologici datati 7300-6500 A.C. dove sono stati trovati paglia e cariossidi carbonizzati. Fino ad ottanta anni fa, esistevano in Sicilia una quarantina di varietà locali di frumento, ognuna fortemente legata ad un’area specifica. Oggi tra le varietà di grano coltivate in Sicilia, spiccano il Simeto, Bidì, Tangarò, seguiti da specie autoctone e importanti perchè antiche come il Russello, la Timilia e Perciasacchi, che oggi contano un comprensorio di coltivazione in tutta la Sicilia di soli circa 200 he. I grani antichi siciliani sono il patrimonio genetico appartenente alla biodiversità mediterranea e frutto della selezione fatta dai contadini in migliaia di anni. Purtroppo la loro coltivazione è stata abbandonata in questi ultimi decenni. Oggi per fortuna riprendono le semine recuperando e valorizzando queste varietà storiche e quindi le loro farine che nei millenni ci hanno nutrito e alle quali il corpo dei nostri antenati si era perfettamente adattato, grazie ai bassi indice di glutine e all’alta digeribilità.


Puoi trovarla in tutte le pizze

Guanciale di Suino Nero dei Nebrodi

Carne percorsa da venature magre con una componente di grasso pregiato, di diversa composizione dal lardo e dalla pancetta. La consistenza è più dura rispetto alla pancetta e il sapore più caratteristico. Viene salato con sale fine e aromatizzato. Questa razza suina è una delle poche sopravvissute in Italia: di taglia piccola e mantello scuro, caratteristica delle razze suine autoctone italiane, è allevata allo stato semibrado e brado. Il nero dei Nebrodi offre carni di altissima qualità.


Puoi trovarlo in Robba

Lardo di Suino Nero dei Nebrodi

È frutto della salagione, aromatizzazione e stagionatura dello strato di grasso che si trova appena sotto la cute del maiale. Ricavato dalla regione del dorso è salato con sale marino grosso delle saline di Trapani. Questa razza suina è una delle poche sopravvissute in Italia: di taglia piccola e mantello scuro, caratteristica delle razze suine autoctone italiane, è allevata allo stato semibrado e brado. Il nero dei Nebrodi offre carni di altissima qualità.


Puoi trovarlo in Piacere Nostro

Mandorle

Tra le varietà storiche coltivate nelle campagne siciliane: Romana, Pizzuta d’Avola e Fascionello. Queste antiche cultivar hanno un guscio spesso e legnoso: un involucro che trattiene i grassi, conservando a lungo il sapore e il profumo delle mandorle. Tra Luglio e Agosto, le mandorle vengono raccolte in grandi teloni distesi a terra per poi essere insaccate, smallate e stese nell’aia ad asciugare. Le fasi successive saranno la sgusciatura, la tostatura e la lavorazione. La minaccia più grave sono le gelate, basta un breve ritorno del gelo per distruggere l’intero raccolto.


Puoi trovarle in Robba e La Ruota del Carretto Siciliano

Miele di mandarino di Ape Nera sicula

Colore giallo paglierino, quando cristallizza tende a diventare leggermente più chiaro, con cristalli grossi e sabbiosi. Il suo profumo è delicato, floreale, ricorda i fiori del mandarino. Anche il suo sapore è delicato, di media intensità aromatica, tra il florale ed il fruttato. L’ape nera sicula (Apis mellifera siciliana) ha l'adome scurissimo, una peluria giallastra e ali più piccole. Ha popolato per millenni la Sicilia, poi è stata abbandonata negli anni '70 quando gli apicoltori siciliani sostituirono i bugni di legno di ferula e iniziarono a importare api ligustiche dal nord Italia. L’ape sicula rischiò in quegli anni la totale estinzione, evitata grazie agli studi e alle ricerche di un entomologo siciliano, Pietro Genduso, che la studiò per anni e trasmise questa passione a uno studente, Carlo Amodeo, allevatore di api regine siciliane pure iscritto al registro nazionale. È un’ape molto docile: non servono maschere nelle operazioni di smielatura; è molto produttiva, anche oltre i 40°, quando le altre api si bloccano, sopportando bene anche gli sbalzi di temperatura.


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Mozzarella siciliana

Formaggio che tutti conoscono e che affonda le proprie radici in temi lontani. Un aneddoto sulla cugina mozzarella di bufala, racconta che l'incontro delle genti campane con il bufalo e con il suo prodotto principe (la mozzata), avvenne a seguito della battaglia del Garigliano nel 915 d.C. I saraceni avrebbero portato con sé nella cittadella fortificata sul fiume garigliano, dalla Sicilia dalla quale provenivano, alcuni esemplari di bufali. Dopo la battaglia i Longobardi avrebbero ricevuto come "bottino di guerra" i neri bovini che fino ad allora non conoscevano.


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Olio Extra Vergine di oliva

Le olive che arrivano al frantoio vengono pesate, lavate, ridotte in pastella, spremute e centrifugate, a freddo o a caldo a seconda del particolare ciclo adoperato, per separare l'olio da acqua e impurità, e infine il ricavato della lavorazione, l'olio extravergine d'oliva, verrà conservato in recipienti in acciaio inossidabile, fino all'imbottigliamento per la vendita. Gli oli EVO possono avere sapori anche molto differenti tra loro, più o meno fruttati, più o meno dolci, amari, piccanti, con sentori di erba, di foglia, di frutta matura, mandorlati, etc. In natura esistono moltissime varietà di olivo, dette cultivar, da cui si ottengono oli con caratteristiche sensoriali molto diverse.


Puoi trovarlo in Zagara Bianca e Piacere Nostro

Pomodoro datterino

Cresce a grappolo, in piante che generano frutti piccoli di forma allungata dal peso che può variare dai 20 ai 40 grammi. La buccia è spessa, la polpa consistente e il gusto ha un giusto equilibrio tra acidi e zuccheri. La raccolta si fa quando tutti i frutti del grappolo hanno virato al rosso.


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Rucola

La rucola già ai tempi dei Romani era usata come ingrediente aromatizzante per i cibi, della quale ne elogiavano presunte qualità afrodisiache. Nei secoli la coltivazione della rucola si è sviluppata in tutta l'area del Mediterraneo e nell'Asia centro-occidentale. È un ingrediente dalle mille risorse, ha infatti proprietà depurative, digestive, diuretiche, stimolanti e toniche. Questa erba, ricca di vitamina C e sali minerali, stimola l'appetito e favorisce la digestione, è benefica per il fegato e combatte la presenza di gas nell'intestino.


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Scorza di limone grattugiata

Ricchissima di vitamina C e per questo preziosissima per il nostro organismo ha molte proprietà benefiche e si presta a molte preparazioni. La scorza è pure ricca di fibra e di calcio. Poiché il calore può disperdere le vitamine meglio aggiungerla a fine cottura. Nella scorza di limone è presente anche il limonene, una preziosa molecola della famiglia dei terpeni responsabile del caratteristico profumo.


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Verdure locali maritate in padella

La verdura è ricca di vitamine e sali minerali per questo è fondamentale per una corretta nutrizione. Le vitamine, infatti, sono necessarie per mantenere la struttura dei tessuti e degli organi, per la sintesi di enzimi e ormoni, e per la produzione di energia. Poiché il corpo non le produce è necessario assumerle mediante l'alimentazione. Le verdure di colore verde scuro sono in genere ricche di fibre, vitamina A (beta-carotene), vitamina C, vitamina E e vitamina K, acido folico, riboflavina, calcio, ferro, magnesio e potassio. Le verdure giallo-arancio sono inoltre fonti di beta-carotene.


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Zucchine

la zucchina iniziò a diffondersi in Europa nel XVI secolo ed oggi è coltivata in tutti i continenti e appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae. È un’ottima fonte di fibre e l’intreccio dei componenti aumenta la capacità del sistema vascolare di eliminare composti nocivi. Ricca di acqua e con poche calorie, la zucchina è una fonte di vitamine C e B9.


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